Report SEO: quali dati inserire (e come leggerli) per valutare le performance del tuo sito

Pietro Marilli
Settembre 24, 2020
Report SEO dati

Se stai svolgendo – per conto tuo o tramite agenzia – delle attività SEO volte a migliorare la visibilità della tua azienda, ti sarai imbattuto quasi sicuramente in un report SEO: il documento fondamentale per capire se la strategia intrapresa sta andando per il verso giusto oppure no.

Perché ho detto FONDAMENTALE?
Semplice: se svolto con cadenza periodica (per es. bimestrale) permetterà di individuare eventuali passi falsi ed intervenire tempestivamente, invece di accorgersene a fine strategia senza aver raggiunto i risultati sperati.

Per scongiurare situazioni come questa e soprattutto diventare parte attiva della strategia SEO che state svolgendo in azienda, dovresti sempre controllare che nel report SEO siano indicati almeno i dati che andremo ad elencare qui sotto (e dovrai anche imparare a leggerli e interpretarli nel modo giusto).

Guarda il video o continua con la lettura dell’articolo!

Dati essenziali report SEO

1. Numero di conversioni

  • Esempio per un sito Ecommerce: numero di transazioni / acquisti effettuati; le fonti che hanno generato queste transazioni e quindi quanti acquisti sono arrivati dai motori di ricerca, quanti da traffico diretto, etc…
  • Esempio per un sito vetrina: numero di contatti / preventivi; le fonti che hanno generato questi contatti, etc…

2. Traffico organico

In altri termini, il traffico dai motori di ricerca, cuore delle attività SEO: le visite da Google e altri motori stanno aumentando? Le pagine che portano più traffico corrispondono ai servizi / prodotti sui quali stai puntando?

3. Pagine di destinazione

Le pagine di destinazione sono i cosiddetti “punti di ingresso” del tuo sito (e non è detto che si tratti sempre e solo dell’homepage); sono quindi le pagine con le quali si è più visibili su Google.

In questo caso è interessante valutare il tempo di permanenza sulle pagine con più visite; la pagina X ha tante visite, ma una frequenza di rimbalzo elevata? Se gli utenti “scappano subito” dopo aver aperto la pagina X, è molto probabile che i contenuti presenti non siano adeguati e necessitano di essere migliorati.

4. Google My Business

Che il traffico da mobile sia in continua ascesa è indiscutibile; di conseguenza, curare la propria scheda Google my Business non è più un’attività accessoria.

Leggi: Come ottimizzare la scheda di Google My Business!

I dati interessanti che si possono carpire dalle Analytics di Google My Business sono le impression della tua scheda (quante volte è stata visualizzata) e soprattutto le interazioni (quante persone hanno chiamato la tua attività, quante sono andate sul sito, etc…)

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