SEO Tips: come cambia il comportamento degli utenti con l’evoluzione di Google
SEO Tips: come cambia il comportamento degli utenti con l’evoluzione di Google
Come Web Agency SEO focused parte integrante del nostro lavoro è stare al passo con gli aggiornamenti di Google che – chi è del mestiere lo sa bene – possono scombinare di non poco l’ordine delle SERP. E c’é veramente da correre: solamente dal 2011, big G ha modificato il suo algoritmo per ben 83 volte!
Di conseguenza, ogni SEO manager che si rispetti ha via via adattato le proprie strategie di indicizzazione a questi cambiamenti…
Ma vi siete mai chiesti se e come cambia il comportamento degli utenti comuni con l’evoluzione di Google?
Quelli di Mediative – web agency canadese – sì, ed il risultato è questo illuminante studio che potrete scaricare per intero a questo link.
Che cosa c’é di interessante in questa indagine?
Mettendo a confronto il modo di interagire con le SERP degli utenti nel 2005 con quello di oggi, si può notare come in passato se un sito non era posizionato nei primi 3 risultati della prima pagina automaticamente veniva escluso dai click.
Questo perché i risultati di Google venivano presi come oro colato e dunque i primi siti venivano considerati davvero come più pertinenti alla ricerca; metatag lunghi erano bene accetti perché l’utente prima di cliccare su di un link leggeva attentamente quante più informazioni possibili.
Adesso invece, l’utente medio è molto più portato a scorrere l’intera pagina di SERP, senza fermarsi ai primi risultati: sia perché ha imparato a conoscere la fallibilità di Google (a volte i primi link proprio non c’entrano con quello che stavamo cercando), sia perché l’utilizzo sempre maggiore di smartphone e mobile devices ci ha abituati ad una visualizzazione verticale del web, dunque occorre scrollare in basso per visualizzare maggiori contenuti. A differenza di prima poi, l’utente ha molta meno voglia di leggere tutti i metatag di un risultato: ci mette mediamente 1,17 secondi a capire se il link può interessargli o meno.
Inoltre, mentre nel 2005 le SERP erano tutte uguali visivamente parlando, nel tempo Google ha anche cambiato graficamente il modo di presentare i propri risultati: qualche esempio?
Basti pensare ai risultati messi in evidenza sulle mappe, piuttosto che a quelli presentati con Knowledge Graph o Carousel (vedi foto sopra) che possono sottrarre qualche click ai risultati organici, soprattutto nel caso delle mappe (ed anche qui: solitamente viene cliccato più spesso il primo risultato riportato nelle mappe).
Dunque, quali SEO tips si possono estrapolare da quanto detto per aggiudicarsi qualche click in più?
- Per prima cosa, bisogna ottimizzare al meglio i metatag: per la questione degli 1,17 secondi necessari a capire se il link è pertinente o meno alla ricerca, conviene accorciare i metatag e mettere le keywords rilevanti come prime parole del title; idem per le Call to Action da posizionare per prime nella description.
- Migliorare l’attrattiva del nostro link: ad esempio con thumbnails e video, oppure integrandolo con le recensioni; tra un link testuale e un link corredato dalle classiche “stelline” l’utente è più portato a cliccare su quest’ultimo, considerato più attendibile.
- Mixare al meglio tutte le strategie a disposizione, non solo SEO: integrare con campagne PPC, con tanto di estensioni Adwords studiate per bene, può far guadagnare qualche click, tanto più che Google sta cercando di rendere gli annunci a pagamento molto più simili graficamente ai risultati organici.
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